Care Socie e cari Soci dei giochini della poesia: –possiamo continuare a cantare mentre la foresta brucia?– si chiede Thoreau un giorno, durante il suo appartamento sul lago Walden.
Una risposta la trovate poco più avanti, ma, il consiglio per chi sia in questo momento sotto l’assedio di incubi e riquadri, è di rintracciare Geometrie di Libertà (Il Maestrale, 2012), di cui ricomponiamo qui giusto qualche tassello. Nel suo libro-intervista Alberto Masala ci ricorda che creare spazio, estenderlo e difenderlo dalle restrizioni era il nostro indiscutibile quotidiano, che dava origine a progetti collettivi, universali. Ci incoraggia verso l’Utopia di quel maggio, Alberto, e, in questo mese d’aprile più crudele del solito, ce n’è bisogno.
Già da qualche tempo marciamo inarrestabili verso una società distopica ed indesiderabile: possedere, apparire, arrivare, sono diventati i paradigmi dell’azione che, da collettiva, si è ridotta a progetto individuale, ad aspettativa individuale. L’amministrazione della cosa pubblica segue il disegno egoico dell’impresa privata, del profitto, come se il godimento dei diritti, del welfare, fosse un peso, un fastidio da eliminare; basta l’esempio della Sanità, ridotta al Crowdfunding – raccolta fondi alla quale anche noi come LIPS abbiamo dato i nostri due citti (centesimi di lira). Ebbene sì, i parapaponzipoeti fanno l’elemosina agli ospedali: cose di questo mondo, solidarietà tra poveri.
E l’arte? L’arte – continua Masala – in quest’epoca di crisi finale del progetto capitalista, viene utilmente ricondotta a “spettacolo”, funzionale al consenso, per utenti-modello intimoriti, indotti allo sguardo irresponsabile, alla contemplazione del feticcio, distratti dalla vorticosa sovraesposizione di stimoli, che continuano ad assumere la cultura da rutilanti modelli televisivi di successo e apparenza. L’arte è inoffensiva e ben governabile, utile a confermare lo status quo del potere, nella castrazione di ogni spinta non omologata – e, qualora una dissidenza acquisti spessore e visibilità mediatica, viene inglobata, come da sempre, col meccanismo ben oliato della gloria e della fama.
Non si sente più parlare di progetti collettivi di pensiero, anzi, si osserva sempre più diffusamente il crescere di una sorta di neo-manierismo superficialmente emozionale e profondamente egotico, mentre gli artisti lavorano come non mai alla costruzione della propria carriera personale: come diceva Debord, “il sogno diventa sonno”.
Ma una debordante battaglia insonne l’abbiamo intrapresa e, forse, vinta, il 21 marzo, Giornata Mondiale della Poesia e, anche, 19° compleanno del poetry slam in Italia. Altro che 3 minuti, nelle 24 ore di maratona poetica, sotto il naso di Simone Savogin – rosso non per patchadamistica cosmetica, ma per cosmagonico eccesso – all’inizio di questa primavera, s’è intravisto quel noi insieme, quarta persona singolare e plurale, quell’etica del gesto, quell’Epica del Desiderio, quel bisogno di restare umani di cui ci ricorda Masala, e con il quale un altro Alberto, Dubito, vogliamo ricordare. S’è sentita la forza di un canto corale capace di vociferare un giro del mondo, e sovrastare le sirene che urlano alle finestre e dagli schermi.
Prima di lasciar la parola a Cristian Zinfolino, nostro kosmonauta in capo alle comunicazioni che, con l’aiuto della sua ciurma interstellare, ed in particolare di Federico Pinna, ci dà preziose coordinate per attraversare questo crudelissimo aprile, ecco la risposta di Robert Filliou al dilemma di Thoreau s’un senso dell’arte, della poesia e forse anche di questo nostro affezionato giochino:
– Possiamo continuare a cantare mentre la foresta brucia?
– Sì, certamente, possiamo, dovremmo. Noi dobbiamo continuare a cantare… cercando al contempo di spegnere il fuoco. Chissà, potrebbe propagarsi ovunque… il canto.
Non sarà un dolce dormire
L’Aprile non sarà certo un dolce dormire. In questa quarantena tutti quelli della famiglia LIPS si sono stretti ancora di più grazie alla 24h poetica dell’Indoor Poetry Marathon che ha visto poeti nostrani e da tutto il mondo alternarsi per far sentire le loro parole di vicinanza e solidarietà per una situazione che ha colto un po’ tutti alla sprovvista. Durante la maratona abbiamo raccolto donazioni per la terapia intensiva dell’Ospedale Giovanni XXIII di Bergamo, accompagnata in seguito dall’asta benefica in cui è stato aggiudicato al maggior offerente l’icona grafica della nostra maratona, disegnata da MDC illustration. Anche al di fuori della maratona e dell’asta, potete continuare a fare donazioni a questo link e per chi volesse rivivere i momenti della maratona può andare sulla nostra pagina Youtube a questo link, o recuperarla divisa in tre parti sulla pagina LIPS.
LIPS consiglia
Il Premio Alberto Dubito di poesia con musica, nato nel 2013 in memoria di Alberto Dubito, rapper e poeta scomparso nel 2012, apre per il primo anno una sezione video, in collaborazione con l’Hip Hop Cine Fest di Roma, alla sua prima edizione (13-14 giugno 2020). Le opere vanno mandate entro e non oltre venerdì 15 maggio 2020. Per i dettagli del bando potete collegarvi a questo link.
Iniziative web
Anche se gli slam di marzo e aprile sono stati rimandati a data da destinarsi, i vari collettivi non si fermano e qui potete trovare le varie iniziative che si stanno svolgendo via web lungo tutta la penisola.
La pagina FB Caspar – Campania Slam Poetry sta portando avanti una staffetta poetica dal giorno successivo al lockdown totale (10 marzo): ogni giorno viene pubblicato una video-poesia con l’hashtag #casparestacasa, in cui possono partecipare poeti e non, mandando un video di circa 3 minuti. Chi vuole partecipare può inviare il proprio contributo alla pagina FB del collettivo o alla email casparcampania@gmail.com.
Il collettivo pratese Bibendum insieme al locale Gradisca 1973 propone ogni giorno un Aperitivo Poetico – Quarantena Edition con un poeta performativo LIPS che per mezzora farà compagnia con le proprie poesie a chi si collegherà, dalle 18.30 alle 19. Di seguito troverete il link dell’evento e della pagina del Gradisca 1973 a cui potete collegarvi per la diretta.
Dalla Liguria, i Mitilanti hanno presentato Poetry Call in zona protetta, una iniziativa in cui il collettivo si era già cimentato nel 2019 (qui il contributo video). Per un giorno i poeti del collettivo hanno interpretato degli operatori di call-center, chiamando circa 500 numeri telefonici casuali, da Bolzano a Lampedusa, per “regalare” agli interlocutori una loro poesia e cercare di scardinare così l’immaginario collettivo legato a queste forme di vendita. Per questo evento specifico, i Mitilanti hanno chiesto e chiedono ancora il contributo di tutti, poeti e non. Vi invitiamo a partecipare e raccontare la vostra esperienza (riprendendovi con una foto o un video o solo raccontandocelo a parole) e condividere la poesia o le poesie che avrete scelto di leggere con un post su Facebook. Taggando la pagina dei Mitilanti e, soprattutto, utilizzando l’hashtag #poetrycall.
I collettivo fiorentino Fumofonico ha lanciato, qualche settimana fa, un ‘IperDiario’: un archivio ipertestuale ordinato cronologicamente e scritto in collettività, accumulando versi, pensieri, citazioni, storie e contributi visivi sul momento che stiamo vivendo e su come ci immaginiamo il futuro. Per tutte le info potete leggere il comunicato a questo link.
Sulla pagina IG di Zampediverse, Paolo Agrati ci presenta Smart Poetry: ogni venerdì alle 21, venti minuti di diretta per intervistare un poeta. Per vedere i contributi potete collegarvi seguendo questo link , mentre potete collegarvi sul suo profilo personale IG per il format Un caffé con un poeta, alle 11
Continua in versione web, il format di poesia improvvisata basato sul concept del gioco arcade Tekken il TEKKEN POETRY, che coinvolge i poeti Max Di Mario, Luca Bernardini e Marco Dell’Olmo. Si va in diretta Facebook ogni domenica a partire alle ore 21:15 sulla pagina Witberry.
Per future altre iniziative, vi consigliamo di seguire la nostra pagina FB e tenervi aggiornati.