Interviste

Intervista a Stefano Raspini

Stefano Enea Virgilio Raspini nasce nel 1960, il primo novembre, a quanto pare ruggendo come una ‘600 truccata. Poeta e performer strabordante, è presente già agli albori della scena slam italiana. Ha pubblicato sei raccolte di poesie: Delirio, Antiretina, Tramite Inferriate, L’uomo benzina, Crepa poeta e la recente Ossa di serpe. Nel 2024 è voce narrante dell’opera audiovisiva di Andrea Molino Il Popolo Giusto vuole la neve. Nella sua bio specifica che “nel 2007 in una disfida poetica alle Officine delle arti a Reggio Emilia con Giovanni Lindo Ferretti lo distrugge che ancora non è riuscito a riprendersi, il cccp piagnone”. Lo si è contattato per farci travolgere dal suo flusso, che qui restituiamo in accordo con Stefano senza editing di sorta per non mediare l’impatto diretto del suo scrivere.

Benvenuto Stefano. La tua presenza e le tue parole sono state coinvolte fin da subito nel momento in cui i poetry slam cominciavano a comparire in Italia. Cosa ricordi di quel primo periodo? Hai memorie specifiche? Com’era l’ambiente, e che differenze vedi con quello che è ora?

IL primo slam l’ho fatto nel 2001 a roma TEATRO INDIE o delle indie finale di campionato italiano cioe’ non c’era tutto il lavorio odierno (eliminatorie quarti semifinali finali) i migliori intellettuali italiani di allora BALLESTRINI SANGUINETI PAGLIARANI ECC ECC sceglievano chi secondo loro poteva esibirsi meglio nello slam poetry (io fui scelto dal grande giuseppe caliceti allievo di corrado costa) VINSI SBARAGLIANDO IL CAMPO eravamo in 12 ricordo berisso la ventroni scarpa ecc ecc per la prima volta in italia dopo castelporziano si dava importanza alla performance del poeta si tornava alle origini prima della stampa le poesie le invettive i comizi si tenevano a braccio magari tracciandoli prima su pergamena o foglia eh eh socrate cristo osho il buddha a loro modo sono dei poeti poi e’ arrivata l’accademia che fa’ l’accademia l’accademia forma accademici sopratutto parassiti che basandosi su testi altrui forgia una classe tutta sua di aurelici esseri semifalliti un po’ come i critici cinematografici che decretano il male o il bene di un poeta di una poesia la scrittura per la scrittura ha tolto parecchio alla poesia

oggi l’aspetto performativo dei poeti e’ migliorato (IL PRECURSOSE FU PROPRIO RASPINI AL FAMOSO SLAM DI ROMA TUTTI IMMOBILI IO NON TROPPO DEBORDANTE CMQ) ma quello testuale per me fa’ un po’ pena non c’e’ piu’ il verso aulico conativo espressivo intimista c’e solo la rima reppata dove si parla molto e spesso dei cazzi propri si impara tutto a memoria come a scuola sfoggiando pseudo interesse e sopratutto grande devozione per i poeti del PASSATO. questa generazione di giovani italiani non ha ammazzato il padre non ha tagliato col passato (a suo modo lo ha fatto dante) quindi subisce passivamente e stilisticamente gli stili contemporanei che lasciati da soli sono a loro volta echeggianti di un passato rancido.

Tra gli aggettivi con cui le tue performance vengono descritte c’è “fisico”, “conativo”, “travolgente”. C’è la spinta, l’urlo, l’urgenza. Quali sono le energie che ti attraversano nel leggere i testi? Ti immagini nel momento della performance, quando le scrivi? Quanto del tuo testo è influenzato dalla tua voce, e viceversa?

la fisicita e’ importante quanto il testo non guardo se scrivo in endecasilliba settenari ottavine nonine eh eh concepisco i testi d’istinto non stinto distinto come declamo in un mio delirio poetico scrivo di notte come i sutrrealisti raccontando l’incubo della realta’ silvio veronica razzingher kamerata di macerata il bataclan….in questo la realta’ e piu’ spaventosa di qualsiasi incubo le torri gemelle la guerra d’ucraina ma stiamo scherzando i poeti devo essere nel loro tempo per testimoniarlo uno come petrarca al giorno d’oggi sarebbe semplicemente uno sfigato anche leopardi con l’infinito se non avesse dietro l’esercito di signorsi dell’accademia chi se lo cagherebbe….racconto un’aneddoto su l’infinito che mi disse mia madre: siamo nel lontano 1960 o 1 ado vittorio se ti piace annegare dillo prima e si risparmia sul bagnico…. incisa vald’arno provincia di firenze davanti alla televisione del bar ci sono una trentina di clienti toscani (non si capisce raspini se non si capisce la toscana) APPARE PRIMA DI LASCIA O RADDOPPIA gasmann CHE RECITA L’INFINITO SILENZIO TOTALE …..finale con la voce tutta uuuhhh ahhhh di gasmann …e il naufragar me’ dolce in questo mare……una voce si alza…..O VITTORIO SE TI GARBA MORIRE DILLO PRIMA E SI RIPSARMIA SUL BAGNINO…..

Sia testualmente che per la tua presenza, è forte nella tua poetica l’atto del provocare. Qual è per te l’importanza di questo aspetto? In che modo scegli l’utilizzo di formule e figure più o meno volgari per smuovere a una reazione? Quale vuole essere il tuo rapporto d’interazione col pubblico?

la provocazione fa’ parte del mio dna fin da piccolo dalle suore all’asilo chiedevo perche’ si vestivano di nero e perche’ non avevano la fede una volta suor anita mi pare si chiamasse rispose il nero e’ il colore del mistero come la nostra fede siamo sposati con cristo e io risposi ma con quante suore e’ sposato cristo anche suor giagy (giancinta) e’ sposata con lui..rise ma non rispose ..e’ vero ho sempre criticato denigrato svalorizzato tutto perche’ i potenti sono sempre ben visti adorati e nessuno li contrasta dalla religione alla politica potente e’ colui che viene messo sull’altare per essere adorato i vincitori di nobel anche nella letteratura i modelli sono potenti e i poeti sommi modello come arte e’ una parola che non capisco eterno ancora meno in questo sono molto futurista russo sopratutto majakoskiano e un po’ punk no future nihilista attivo in una parola conativo colui che suscita con la parola e la voce qualcosa

La tua produzione artistica non è solo poetica, essendoti dedicato anche al cinema girando materiali principalmente in Super8. Come ti sei trovato a sperimentare il linguaggio filmico? Ci sono degli aspetti tra il tuo cinema e la tua poesia che si influenzano a vicenda?

PRIMA DELLA POESIA ho realizzato due opere in ss8 “caio la rivelazione” e “strassmann” vinsi anche dei premi a montecanini e bellaria ma il cinema e’ fatto sopratutto di soldi e dopo un incotro a roma con pupi avati capii che il mondo del cinema era molto difficile da avvicinare se non avevi le conoscenze o i soldi gli ultimi in particolare……la poesia o pseudo mi incoraggio a scriverla GIUSEPPE CALICETI mi segnalo’ a ottonieri feci un recital alla SAPIENZA sconvolgendo un po tutti intorno a meta’ anni novanta…..poi lo slam le vittorie 15 le sconfitte (a milano uno di forza italia in giuria per caso al teatro mamì mi diede 3 dopo 9 8 9 8.5 e da secondo potenziale primo finii 4 o 5 credo) un’altro allo slam internazionale alla termini stessa cosa …la poesia deve trascendere non parlare di politica infatti dante non ne parla eh eh e berlusconi se silvio!!!! lo si studiava a scuola invece che corazzini o il pascoli sarebbe entrato in galera decenni fa INVECE CHE MAI

La tua penultima raccolta, Crepa poeta, è nata e si è sviluppata in un continuo dialogo a distanza con Rosaria Lo Russo. Quali sono state le modalità con cui avete seguito questo progetto, e com’è nata l’idea?

L’ULTIMA CREAZIONE DI RASPINI E’ OSSA DI SERPE DOVE PROFESSORI UNIVERSITARI DI PARMA E REGGIO MI DEFINISCONO citando Ferdinand de Saussure POETA CONATIVO rosaria lo russo numero uno tra le donne ha sempre detto 2 sono i poeti dello slam che reggono sul libro Socci e raspini…..grande rosaria mi leggeva su fb e quelle che per lei funzionavano meglio me le indicava con un bel like cosi’ e nato crepapoeta ma OSSA DI SERPE E’ MIGLIORE STILISTICAMENTE PERFETTO SU AMAZON COMPRATELO COSI FINISCE LA 1 EDIZIONE MANCANO UNA DECINE DI COPIE…..

La tua produzione poetica online è giornaliera e spesso ha il tono di un commento ai fatti di attualità, in parte similmente a quel che fa sui suoi social Alessandra Carnaroli. Qual è il contributo che pensi che possa dare il tuo sguardo poetico – e la prospettiva poetica in generale – alle riflessioni su ciò che accade nel mondo?

grande la carnaroli salutatela per me in effetti piuttosto che altre poetesse prese dal corpo o da chissa quali acrobazie linguistico/depressive preferisco chi parla di cose reali sono per il qui e ora poeticizzato condensato semmai il mondo subisse una catasfrofe generale troverebbero i miei scritti e quelli della carnaroli per capire come ci siamo arrivati ripeto cose scritte nel medioevo sensazioni avute nell’ottocento non valgono adesso l’uomo e’ cambiato si e’ evoluto nella massa ma non nel potere sempre piu’ dispotico sempre piu’ autonomo…..dante petrarca pascoli pasolini rimbeau non rappresentano piu niente i canti non cantano piu ci sono le canzoni e i rapper la poesia deve sintetizzare il presente non trovare allungamenti temporali qui ed ora cento anni fa’ la parola era in mano a

pochissimi intellettuali che se ne approfittarono per crearsi percorsi autonomi irraggiungibili lo schema era sempre quello tu essere inferiore e ignorante attraverso una guida il critico avrai orgasmi nella lettura ….nella musica….nella pittura….io so’ io tu non sei un cazzo….

ecco alla finale nazionale del poetry slam 2025 starebbe a fagiulo raspini stefano virgilio enea come super mega ospite il nonno per queste burbette poeti accusi’.

buona vita